Protesi di braccio
Afferrare un oggetto, scrivere con una tastiera, esprimersi attraverso gesti, sono solo alcune delle attività che eseguiamo in un modo così naturale ed automatico da non rendercene quasi conto. Il braccio con la sua parte terminale, la mano, rende possibile una serie di innumerevoli funzionalità che sono parte integrante della vita quotidiana, lavorativa e sociale di ciascun individuo.
Quando a causa di un’agenesia congenita o un’amputazione, per un evento traumatico o come conseguenza di una patologia, si è privati di un arto superiore o di parte di esso, la perdita di abilità che ne deriva genera molteplici problemi. Le difficoltà dovute ai limiti funzionali e all’aspetto hanno sensibili ricadute sull’equilibrio psicofisico dell’individuo e si ripercuotono, inevitabilmente, anche sulla sua vita sociale.
Recuperare rapidamente e il più possibile le funzioni perse diviene quindi molto importante per una buona ripresa fisica del paziente e per un auspicabile e pronto recupero della sua dimensione relazionale.
Un ruolo di primaria importanza può essere svolto dall’adozione di una protesi di arto superiore. Vediamo di conoscere più da vicino le principali caratteristiche di un presidio così prezioso: la protesi di braccio.
Tipi di protesi di braccio
Sono differenti le cause che possono determinare la mancanza parziale o totale dell’arto superiore, tra queste troviamo, come detto, un difetto congenito come l’agenesia oppure l’amputazione resa necessaria per:
- presenza di una grave deformità
- conseguenze legate a malattie metaboliche (es. diabete oppure arteriopatia periferica)
- lesioni dovute a infortuni sul lavoro, incidenti stradali o ferite di guerra
- gravi infezioni
- tumori che colpiscono i tessuti molli e/o le ossa.
Vi sono varie tipologie di protesi di braccio che consentono, a diversi livelli, il recupero delle funzionalità venute meno e che possono assolvere a differenti finalità. Ecco alcune delle principali classificazioni.
In base al livello di amputazione dell’arto superiore
Alcune delle caratteristiche principali della protesi da realizzare sono necessariamente definite dal livello di amputazione del braccio o dal tipo di deformità congenita o acquisita.
Partendo dal livello minimo di amputazione, fino ad arrivare a quello massimo, si può parlare di:
- amputazione parziale o totale di una o più dita
- amputazione parziale di mano
- disarticolazione di polso
- amputazione di avambraccio
- disarticolazione di gomito
- amputazione di braccio
- disarticolazione di spalla
- amputazione interscapolare.
Il Centro Ortopedico Umbro è specializzato nella realizzazione di protesi estetiche di braccio, protesi estetiche di avambraccio e protesi estetiche per disarticolazione di spalla.
Nel caso di amputazione di avambraccio (o transradiale) la recisione avviene al di sotto del gomito e a seconda della porzione di avambraccio che residua si potrà avere un’amputazione lunga, moderata o corta. In tutti i casi la protesi di avambraccio sarà costituita da un invaso, dei componenti di collegamento e adattamento, da una mano protesica e da un guanto estetico.
In presenza di un’amputazione di braccio (o transomerale) la recisone è invece al di sopra del gomito e anche in questo caso, a seconda della lunghezza del moncone che residua, si parlerà di amputazione lunga, moderata o corta. In questi casi la protesi di braccio prevederà un’invasatura, l’articolazione di gomito e una mano protesica con relativo guanto estetico, oltre ai vari elementi di collegamento e per l’adattamento.
Nella protesi per disarticolazione di spalla l’amputazione è appunto a livello dell’articolazione della spalla e la protesi dovrà quindi prevedere una presa che si collega al torace, un’articolazione di gomito, una mano protesica con guanto estetico, elementi di collegamento e adattatori.
Tali protesi prevedono un rivestimento per renderle esteticamente simili, per forma ed aspetto, all’arto mancante. Nella realizzazione di quella che è anche detta “cosmetica” viene preso a modello l’arto sano che sarà specularmente replicato fin nei minimi particolari in modo da ricreare l’originale simmetria del corpo.
In base alla finalità della protesi
Con la perdita dell’arto superiore un soggetto si trova ad affrontare difficoltà di diverso tipo: il disagio nell’accettarsi, la difficoltà nel mostrarsi agli occhi degli altri nella nuova condizione, il superare le forti limitazioni nello svolgimento anche delle più semplici attività quotidiane. A causa della riduzione del proprio livello di autonomia, in genere la perdita di un braccio è percepita come più invalidante rispetto a quella di un arto inferiore.
Le diverse tipologie di protesi di braccio oggi esistenti rispondono in vario modo alle esigenze estetiche e funzionali che derivano dalla mancanza di un arto superiore. La scelta è molto soggettiva: alcuni pazienti tendono infatti a privilegiare il recupero dell’aspetto estetico a discapito di quello funzionale, altri invece sono più orientati al recupero di specifiche funzionalità perse e a considerare di meno la parte estetica.
Si possono avere:
- Protesi di braccio estetiche tradizionali
- Protesi di braccio estetiche modulari
- Protesi funzionali cinematiche
- Protesi mioelettriche
Il Centro Ortopedico Umbro è specializzato nella realizzazione di protesi estetiche. Queste hanno principalmente lo scopo di sostituire l’arto mancante al fine di ricostituire visivamente l’integrità corporea del soggetto. Tali protesi non consentono movimenti delle articolazioni e hanno funzionalità passive come ad esempio quella di tenere fermi degli oggetti o di lavorare in opposizione all’arto sano.
Le protesi di braccio estetiche possono essere di tipo tradizionale (esoscheletriche) oppure di tipo modulare (endoscheletriche).
Le protesi estetiche tradizionali sono costituite da una struttura rigida che termina con un’invasatura che aderisce al moncone. Sono realizzate in materiale leggero e rigido e rivestite in PVC; resistenti ed impermeabili, riproducono la morfologia e la colorazione dell’arto sano. Questa tipologia di protesi è adottata in genere per le amputazioni di avambraccio (sotto il gomito o transradiali).
Le protesi estetiche modulari hanno degli elementi protesici che inglobano una struttura interna realizzata in alluminio, titanio o in speciali fibre di carbonio; sono in genere adottate in caso di agenesia o amputazione transomerale in quanto consentono, proprio per l’elevato livello di regolazione delle componenti, di assumere diverse configurazioni.
Sebbene esistano oggi protesi di braccio che consentono il recupero di alcune funzionalità come le cinematiche e le mioelettriche, le protesi di arto superiore estetiche (endoscheletriche o esoscheletriche) continuano ad essere le più diffuse in quanto si adattano a tutti i tipi di amputazione, sono meno costose, più leggere, maggiormente durevoli, con una minore esigenza di manutenzione e non richiedono un particolare addestramento per il loro utilizzo.
Protesi di braccio: le fasi di realizzazione
La protesi inizia il suo percorso dopo il consenso dato dal fisiatra e dal fisioterapista che seguono direttamente la riabilitazione del paziente.
Dopo l’intervento chirurgico di amputazione, in genere al paziente viene fornita una protesi di braccio temporanea che dovrà essere indossata nel primo periodo.
La realizzazione di ogni protesi di braccio viene gestita dal Centro Ortopedico Umbro come un vero e proprio progetto calato sul singolo individuo. La protesi deve garantire un ritorno alla vita di ogni giorno in linea con lo stile di vita e con le aspettative dichiarate dal paziente. La scelta dei materiali e di ogni singolo componente deve essere quindi particolarmente attenta, così come ben curato deve essere l’aspetto estetico per far sì che questo ausilio sia il più possibile accettato dal soggetto che lo indosserà.
Le fasi di realizzazione di una protesi di braccio definitiva sono 4, vediamole in dettaglio.
Misurazione: vengono prese le misure del paziente su calco in gesso, necessarie per modellare un invaso adatto ad ospitare al suo interno il moncone. In questa fase il tecnico ortopedico dovrà ricercare la forma ottimale ovvero quella in grado di assicurare il maggior comfort possibile al paziente. L’invaso è infatti la parte direttamente a contatto con il moncone e ogni imperfezione potrebbe causare, a lungo andare, fastidio a chi la indossa.
Prova della protesi: quando la protesi di braccio è quasi pronta e all’invaso sono state aggiunte tutte le necessarie componenti, viene fatta indossare al paziente e, insieme al tecnico ortopedico, vengono definiti gli aggiustamenti finali da realizzare per ottimizzare la funzionalità e massimizzarne il comfort.
Consegna: dopo qualche giorno dalla prova la protesi definitiva è pronta per essere consegnata.
Controlli successivi: periodicamente il paziente dovrà sostenere delle verifiche funzionali delle protesi in modo da prevenire in tempo utile eventuali problemi causati dalla sua usura.